Il giallo della scomparsa nel nulla dell’assassino di Niccolò Ciatti: dove si trova Rassoul Bissoultanov, in fuga dopo la sentenza.
Era l’estate del 2017, quando il caso della morte di Niccolò Ciatti sconvolse due Paesi, sia l’Italia – da dove proveniva il giovane – che la Spagna, dove è stato barbaramente ucciso. Come si ricorderà, il ragazzo era stato vittima di un’aggressione a Lloret de Mar, mentre si trovava in discoteca: era stato colpito da un pugno da parte di Rassoul Bissoultanov, un giovane di origini cecene, che si era poi difeso sostenendo di essere andato nel panico e che non era sua intenzione fare del male a Niccolò Ciatti.
Il giovane toscano morì per un’emorragia cerebrale, conseguenza proprio dell’aggressione subita e successivamente le immagini di quanto avvenuto in quella discoteca fecero il giro del mondo, di fatto inchiodando alle proprie responsabilità il ceceno. Non un pugno, ma una vera e propria aggressione durata circa 45 secondi: le ultime immagini sono inequivocabili, perché il dj del locale spense la musica e fece accendere le luci in sala, quando si rese conto di quanto stava accadendo.
Nel processo che è seguito all’aggressione e alle indagini, il ceceno è stato condannato a 15 anni, una pena che viene considerata lieve, vista la brutalità di quanto accaduto, ma c’è di più. Dopo la condanna per l’omicidio, avvenuta presso il tribunale di Girona, Bissoultanov – che dal 2021 era sottoposto all’obbligo di firma, una volta scaduti i termini di carcerazione preventiva – aveva fatto perdere le sue tracce. In particolare, il 15 luglio 2022 non si è presentato davanti ai giudici, che dovevano discutere nuovamente della sua eventuale carcerazione.
Da quel momento in poi, di Bissoultanov si sono perse completamente le tracce e viene ricercato ovunque da Interpol ed Europol, al momento senza alcun risultato. Il ceceno, come si ricorderà, viene accusato dei medesimi reati anche in Italia, dove in primo grado ha rimediato una condanna a 23 anni di reclusione, a cui si è appellato, sperando in una derubricazione del reato di cui è accusato. La pubblica accusa nel processo sostiene che il ceceno abbia colpito con intenzione di uccidere Niccolò Ciatti e la riprova sta nel fatto che avrebbe messo in atto una tecnica da arti marziali.