Claudio Amendola interpreta Nemo Bandera nella serie televisiva Il patriarca: ma il personaggio è ispirato a una storia vera?
Va in onda a partire dal 14 aprile e per sei settimane una nuova fiction su Canale 5: il titolo è Il patriarca e viene interpretata da Claudio Amendola. Il ruolo del noto attore romano, figlio d’arte, è quello di un imprenditore di successo, ma al contempo con una seconda e oscura vita da narcotrafficante, che a un certo punto della sua esistenza scopre di avere l’Alzheimer. Il suo nome è Nemo Bandera e sono in molti a chiedersi se dietro questo personaggio ci sia una figura tratta da una storia vera.
Cerchiamo di rispondere alle vostre domande, facendo riferimento alla serie spagnola di cui Il patriarca è un remake: Vivere senza permesso. La fiction è andata in onda in 23 puntate, il doppio del corrispettivo italiano, tutte della durata superiore a 70 minuti. Prodotta e trasmessa da Mediaset España, ha avuto un grande successo ed è stata anche acquistata da Netflix: sulla nota piattaforma in streaming è presente da circa quattro anni, per cui anche molti amanti delle serie tv italiane conoscono l’originale.
Tra gli sceneggiatori della versione italiana, c’è il celebre scrittore noir Sandrone Dazieri, che ha collaborato tra l’altro in passato alla stesura delle sceneggiature di diverse stagioni di Squadra Antimafia. La versione spagnola dell’omologo di Claudio Amendola – l’attore al centro del gossip per una presunta rottura con Francesca Neri – si chiama Nemesio “Nemo” Bandeira ed è interpretato da José Coronado. Proprio l’attore spagnolo, in un’intervista, ha tenuto a ribadire che si tratta di un personaggio frutto della fantasia dello sceneggiatore e ideatore Aitor Gabilondo.
Ma a quanto pare, pur trattandosi di un soggetto di fantasia, l’attore che interpreta la fiction nella versione spagnola si è molto impegnato per far risultare il personaggio protagonista, malato di Alzheimer, quanto più verosimile possibile. La vicenda appare anche più verosimile, se si ricorda quanto accaduto qualche anno fa, quando un boss della Sacra Corona Unita venne condannato a Bari perché dirigeva il traffico di droga, provando a ingannare tutti e affermando di essere malato di Alzheimer.