Eredità di 480 milioni di lire: anziana donna non può ritirarla. Il sorprendente motivo: tutti i dettagli da non perdere.
Una notizia che ho lasciato davvero gran parte del sud Italia senza parole: un’eredità milionaria, di circa 480 milioni delle vecchie lire è stata lasciata ad una donna di 85 anni. Ecco tutti i dettagli della strana vicenda.
Fin qui sembrerebbe essere tutto normale, se non fosse che l’anziana signora non può ritirare il denaro che le stato lasciato da un suo vecchio zio. Una grandissima delusione per lei che decide di fare causa.
La somma di denaro è stata rinvenuta all’interno di una cassetta di sicurezza e la cifra si aggira intorno ai 500 milioni di lire. Peccato però che ad oggi non sia possibile poterne usufruire: ecco il motivo.
In questi ultimi giorni sta girando una notizia davvero sensazionale: ottantacinquenne di Foggia riceve in eredità da un suo vecchio zio un lascito di circa 480 milioni di lire. Purtroppo per lei non può godere di questa ingente somma di denaro: ecco il motivo.
Come abbiamo accennato in precedenza si tratta di un’eredità di milioni di lire che è stata conservata (nel tempo) all’interno di una cassetta di sicurezza di una nota banca italiana. Attualmente, però, non è stato possibile cambiare la somma in euro.
La persona in questione aveva accumulato tutti questi soldi e li ha lasciati ad una nipote, oggi ottantacinquenne. La donna non appena è venuta a conoscenza della cosa si è rivolta immediatamente alla Banca d’Italia, per chiedere il corrispettivo in euro.
Purtroppo al momento ha ricevuto solo risposte negative, in quanto non è più possibile chiedere la conversione delle vecchie lire nella moneta corrente, l’euro, perché sono trascorsi oltre 10 anni da quando il nuovo conio entrato in vigore a sostituzione del vecchio.
È emerso che l’anziana signora si è rivolta a due avvocati per avere giustizia e che i due legali si sono avvalsi dell’articolo 2935 del Codice Civile. Bisognerà attendere i prossimi sviluppi e capire quali saranno le risposte da parte di Bankitalia e del Tribunale di Roma.