Un noto fotografo ha immortalato delle piccole tigri che chiedono l’aiuto della loro mamma, dopo un evento che le ha sconvolte.
Catturare l’attimo in luoghi rischiosi, come il Tadoba National Park, il parco nazionale che si trova in India, nel distretto di Chandrapur, stato di Maharashtra. Non è un’impresa assolutamente semplice, anche se il fotografo si chiama Anurag Gawande, è seguito su Instagram da oltre 10mila follower e nonostante abbia solo 25 anni è considerato un’istituzione tra chi si intende di questo genere di fotografia, per così dire “avventurosa”. Il fotografo ha già scattato dei reportage molto importanti.
Si tratta infatti dello stesso giovane fotografo che nel 2020 ha realizzato lo scatto di un raro leopardo nero che attraversava una strada nel Parco Nazionale. Ha avvistato il grosso felino durante un safari con sua madre e suo fratello, definendo l’esperienza “unica” e “come trovare un ago in un pagliaio”. Chiaramente, non è finita lì e da quell’esperienza il fotografo è partito per poi mettere a segno altri scatti davvero molto importanti e interessanti.
Quando è stato fotografato, il leopardo nero stava cacciando un cervo: spaventato dai rumori dell’auto, ha cercato riparo tra i cespugli. A quel punto, Anurag Gawande ha spento il motore dell’auto e ha atteso pazientemente il momento giusto per immortalare il predatore, divenuto stavolta preda, anche se solo – per fortuna – di uno scatto fotografico. In queste ore, invece, emerge l’ultima impresa del giovane fotografo indiano, che a quanto pare non sbaglia un colpo.
L’ultima foto è davvero incredibile e mostra alcuni cuccioli di tigre di appena due mesi e mezzo che sembrano del tutto disorientati, davanti a quello che vedono. Infatti, i piccoli si trovano davanti una jeep che sta facendo safari e iniziano a ruggire spaventati. Il motivo del ruggito è molto semplice: puntano infatti su questo, come unica arma per attirare l’attenzione della loro mamma. Successivamente, nello stesso safari, il fotografo ha immortalato la scena delle piccole tigri dietro alla loro mamma, che si chiama Roma, mentre procedono in fila indiana. Il giovane fotografo osserva come sia stato “un momento prezioso vederli e ascoltarli”.