Un 28enne con la voglia di divertirsi si fa artefice di un azzardo e di coraggio, si fa per dire. Era in ritardo e non aveva un mezzo per raggiungere gli amici: ruba un’ambulanza.
Lui è un 28enne che le forze dell’ordine già conoscono, non è un malavitoso ma un malvivente sì. Nel fine settimana si accorda con i suoi amici per trascorrere qualche ora piacevole insieme. Sono giovani e vogliono distrarsi.
Una storia così forse non l’avevamo ancora sentita ma è certezza visto che molti giornali ne hanno riportato la stupefacente notizia. avvero scioccante e impressionante, tutti i termini di stupore non bastano.
In effetti anche su una splendida isola come l’Elba, può apparire piccola per ci trascorre una vita. I soldi sono quelli che sono e il giovanotto deve raggiungere la sua comitiva presso una delle discoteche del posto.
Non è stato reso il nome del ladro, fatto sta che si reca in piazza Risorgimento e nota il mezzo sanitario fermo in un angolo con tanto di chiavi inserite. Chi va mai a pensare che sequestri un’ambulanza su un’isola?
Mette in moto e va fino alla discoteca e ci passa tutta la serata tra bevute e balli. Al termine riparte con il mezzo, fa salire anche gli amici e si porta di nuovo a Porto Azzurro, il luogo dove ha prelevato la macchina.
Parcheggia esattamente dove l’ha presa e se ne torna a casa pensando di averla fatta in barba a tutti. Il mattino dopo qualcosa non quadra agli operatori in quanto notano in un video la loro ambulanza in un luogo insolito.
Facendo i conti del kilometraggio si accertano che il mezzo ha percorso circa 40 kilometri quando loro sono certi di non averla usata e di saperla ferma tutta la serata prima. I Carabinieri si mettono sulle tracce del ladro e arrivano al pregiudicato.
Senza scrupoli e solo per divertimento sottrae un’ambulanza, una delle poche sull’isola. E se c’era un’emergenza? Si è in un tempo di transito può accadere una tragedia per fulmine, incidente, infarto.
Lo scapestrato dovrà farsi carico della colpa e pagarne le conseguenze. E’ stato un atto vile, irresponsabile, la sanità non è un gioco
