Il dramma di un giovane rapper di appena 22 anni, ucciso a coltellate durante l’ora d’aria in carcere: la tragica morte di MoneySign Suede.
Jaime Brugada Valdez, meglio noto come MoneySign Suede, è morto in una prigione della California: sarebbe stato ucciso a coltellate durante l’ora d’aria. Si tratta di un rapper che un paio di anni fa, con alcuni dei suoi brani più famosi, a partire da “Back to the bag”, aveva collezionato milioni di visualizzazioni su YouTube. Statunitense ma di origini messicane, era considerato uno dei maggiori talenti della sua generazione, ma come spesso succede in questo mondo, la sua vita era stata tutt’altro che semplice e lineare.
Cosa sappiamo finora dell’omicidio di MoneySign Suede
Il rapper 22enne stava scontando una pena di 32 mesi con l’accusa di possesso di armi da fuoco in una prigione di Soledad, dopo essere finito in manette a gennaio di quest’anno. In ogni caso, i suoi agenti continuavano a promuovere la sua attività, tant’è che sul profilo Instagram l’ultimo post è di appena qualche ora prima del suo decesso. L’avvocato di Valdez, Nicholas Rosenberg, ha confermato la notizia della sua morte ai media americani, spiegando che sarebbe stato ucciso con una coltellata alla gola.
Appena qualche mese fa, in Italia, la tragica morte del trapper Nigga Dium, ma l’elenco dei rapper e trapper morti negli anni, spesso in maniera molto violenta, è davvero lungo. A metà anni Novanta fecero molto clamore gli omicidi di Tupac Shakur e Notorius B.I.G. mentre in anni più recenti sicuramente il caso più eclatante di trapper deceduto è quello di XXXTentacion, ucciso 5 anni fa in un tentativo di rapina. Quasi non stupisce dunque la morte di MoneySign Suede.
Il rapper MoneySign Suede viene ricordato dal suo legale come “un ragazzo popolare e molto mite”, che era amato dalla gente. Anche sul suo decesso ci sono diverse ipotesi: c’è chi dice sia morto durante l’ora d’aria e chi invece sostiene che il suo accoltellamento sia avvenuto mentre stava facendo la doccia. Prima di questa condanna, il rapper era già stato arrestato in precedenza e condannato a 10 mesi di reclusione, che non aveva scontato ricorrendo alla condizionale. Nato da genitori immigrati messicani e residente a Los Angeles, il rapper aveva intrapreso la sua carriera a soli 16 anni.