Un ex ciclista noto per aver preso parte a Giro d’Italia e Vuelta è morto improvvisamente stroncato da un infarto.
Il Giro d’Italia si è aperto sabato scorso, con la prima tappa, una cronometro vinta dal belga Remco Evenepoel, e nelle stesse ore il mondo del ciclismo faceva i conti con un grave lutto. Infatti, è di questi giorni la notizia della sconcertante morte di un ex ciclista, ritenuto uno scalatore puro, venuto a mancare a causa di un infarto ad appena 56 anni di età.
Ex ciclista morto d’infarto: il dramma incombe al Giro d’Italia
Purtroppo è venuto a mancare Gianluca Tonetti, classe 1967, nato a Erba cittadina in provincia di Como, nota per una drammatica vicenda di cronaca nera avvenuta qualche anno fa. L’ex ciclista è stato ucciso appunto da un malore improvviso, che non gli ha lasciato scampo. Scalatore puro e dilettante nella seconda metà degli anni Ottanta, passò al professionismo nel 1989 con la Gewiss-Bianchi di Serse Parsani.
Fu dunque per un brevissimo periodo compagno di squadra di Moreno Argentin, uno degli azzurri più forte di quegli anni, poi il campione vincitore di tre Liegi Bastogne Liegi passò alla Ariostea. Nel 1990, al Trofeo dello Scalatore, Gianluca Tonetti ha ottenuto il suo primo e unico successo da professionista. Nella stessa corsa a tappe, nel 2001 arrivò secondo nella classifica generale.
Quante volte Gianluca Tonetti ha partecipato al Giro d’Italia
Nel 1994, Tonetti tornò dilettante fino al 1999, quando riprese la sua carriera tra i professionisti: nella sua carriera, c’è una partecipazione alla Milano – Sanremo e ben sei al Giro di Lombardia, dove è riuscito anche a rientrare tra i primi trenta della classifica generale in diverse occasioni. Nel 1993, invece, c’è la sua unica partecipazione alla Vuelta: arriva al traguardo finale, ma nella classifica generale è solo al 57esimo posto.
Male invece vanno le sue uniche due esperienze al Giro d’Italia, nel 2001 prima e nel 2003 poi: alla sua prima partecipazione, il ciclista venuto a mancare in queste ore si ritira all’ottava tappa, due anni dopo va meglio. Arriva infatti al traguardo di Milano, ma è comunque solo 78esimo nella classifica generale di quell’edizione della corsa rosa. Dopo aver lasciato il ciclismo, si concentra sul podismo, ottenendo discreti risultati in questo ambito. Anche sua figlia Cristina è una ciclista.