Scavo di una bellezza ultrasecolare è stato rinvenuto in terra straniera. Un reperto che ha sbalordito i ricercatori, mai avrebbero scommesso sulla realtà esistente della nuova specie.
Gli scavi archeologici sono un’attività essenziale per recuperare e studiare le tracce materiali lasciate dalle antiche civiltà. Gli archeologi utilizzano tecniche e metodologie specifiche per scendere sotto la superficie terrestre e riportare alla luce i resti di edifici, strade, mura, oggetti, documenti e ossa. La storia ha tanto da dire e l’ultima scoperta è sensazionale.
Una volta che gli oggetti e i resti sono stati recuperati, gli esperti iniziano a studiarli e a interpretarli per ricostruire il modo di vita delle antiche civiltà. Grazie a questo lavoro certosino è possibile acquisire importanti informazioni storiche, culturali e scientifiche sulle società del passato e sulle loro evoluzioni. Il fossile rinvenuto in terra africana ha dato scalpore.
I reperti storici conservano la memoria, sono testimonianze tangibili delle attività e degli eventi del passato. Possono fornire informazioni preziose sui materiali utilizzati, sulla tecnologia, sulla dieta, sulla salute e sulla genetica delle antiche civiltà. In più non è da sottovalutare che attraggono il turismo culturale: i siti archeologici e i musei promuovono la conoscenza storico-culturale di un territorio.
Un esempio lampante è la Pompei italiana che non smette mai di dare luce al passato misterioso di una epoca distrutta da una terribile eruzione del Vesuvio, oggi ancora in attività anche se silente. Dal Madagascar giunge notizia di un ritrovamento di una specie di gatto risalente a 72 milioni di anni fa. Il corpo fossilizzato era impresso su una pietra.
L’opera archeologica aiuta a scoprire nuove specie di animali o piante estinte, che potrebbero essere state presenti in un determinato territorio migliaia o milioni di anni fa. I fossili possono fornire informazioni sulle caratteristiche morfologiche, biologiche e comportamentali di queste specie, aiutando gli scienziati a ricostruire l’evoluzione e la diversità delle forme di vita nel corso del tempo.
Secondo gli studiosi è una specie mai rinvenuta prima, i mammiferi sono stati soprannominati Bastiapazza. Un noto paleontologo dopo un’attenta esaminazione ha capito che la differenza del reperto ritrovato aveva i denti più arretrati rispetto agli antenati. Quindi ha avuto un’evoluzione ancora primordiale rispetto a quello che si sospettava.