Carlo Cracco ha il suo bel da fare dopo la “denuncia” nei confronti del menù proposto. Gambero Rosso cerca una spiegazione a tutto chiamando a sé il re della cucina stellata mondiale.
Carlo Cracco l’intoccabile, lo sguardo furioso che ce l’ha sempre con qualcuno, peccato che stavolta sia lui ad essere sotto esame addirittura dal Gambero Rosso. Cos’avrà mai combinato lo chef stellato per acchiappare una ramanzina dall’alto dei vertici della cucina Gourmet? C’è di mezzo la Frecciarossa o meglio il menù da lui proposto su un certo tagliere di salumi.
Il cuoco vicentino di fama internazionale ha iniziato la sua carriera all’età di 16 anni, quando si è trasferito a Milano per lavorare presso il ristorante Gualtiero Marchesi, negli anni successivi, ha lavorato in vari ristoranti in Italia e all’estero, acquisendo sempre maggiore esperienza e notorietà. Nel 2001 ha aperto il suo ristorante ed è stato il boom.
Carlo Cracco sotto accusa per una portata del menù di Frecciarossa, si attendono le sue spiegazioni a riguardo
Cracco è diventato noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione come giudice nel programma televisivo “MasterChef Italia”, dove ha fatto la sua prima apparizione nel 2011. La sua presenza nel programma ha contribuito a diffondere la conoscenza della sua cucina innovativa e creativa, che fonde tradizione e sperimentazione.
Inutile sottolineare numerosi riconoscimenti, tra cui due stelle Michelin per il suo ristorante “Cracco” a Milano. Ha inoltre pubblicato diversi libri di cucina, è noto per la sua attenzione al dettaglio e alla qualità degli ingredienti, nonché per la sua creatività nel presentare piatti innovativi e originali. Detto questo il popolare cuoco ha fatto un passo falso nel menù che ha presentato in accordo con i treni della Frecciarossa.
Sotto inchiesta è finita un tagliere di salumi denominato Tagliere by Carlo Cracco con Bresaola e Parmigiano Reggiano DOP. La lamentela di un viaggiatore:
“Non solo presentano salumi e formaggi come fossero stati realizzati da uno chef del livello di Cracco, ma anche il servizio fa ribrezzo: fettine di bresaola arricciate su sé stesse. Non è una cosa degna di tale nome: né per la bresaola, né per il calibro del cuoco”.
“Se nessuno avesse mai nulla da dire, mi sentirei quasi irreale, Il mio piatto è uno solo e non è il tagliere: il piatto cambia di mese in mese.” Così si giustifica il pluristellato senza farsi travolgere più di tanto dalla polemica inutile in corso.