Anna Lou Castoldi è cresciuta ed è andata via di casa, la ribellione è nel sangue di famiglia. Mille lavori per mantenersi senza pesare sulla notorietà dei genitori che hanno segnato un’epoca negli scorsi decenni.
Un misto stupefacente dei genitori famosi: Anna Lou Castoldi ha ereditato molti tratti che la fanno ricordare di chi in realtà è figlia. E’ la figlia di Asia Argento, attrice e regista italiana, e di Morgan, cantautore e produttore musicale italiano. Un mix esplosivo che ha dato alla luce una ragazza sveglia, diligente e con tanta voglia di realizzarsi nell’arte.
E’ una 21enne estrosa e lo si vede anche dai suoi outfit e dal modo in cui si esprime: tatuaggi e piercing con tanto di capelli colorati sottolineano la vena artistica che mai l’abbandona. La figlia d’arte è davvero bellissima e al suo attivo ha tanti lavori ma non certo tutti seguendo le orme di mamma e papa. Da non dimenticare che è anche la nipote del re dell’horror Dario Argento.
Diciamo che la ragazza segue le impronte dei genitori ma modo suo. Non solo fa i provini per il mondo della pellicola ma si adatta anche a lavori manuali di ordinaria attenzione. La giovane donna si adatta a tutto e sottoscrive appieno le parole soprattutto della mamma che già le aveva detto di arrangiarsi e di vedersela da sola per mantenersi.
“Ormai ho 21 anni e non posso chiedere i soldi ai genitori a parte che mia madre me l’ha detto subito. Quando ho guadagnato i primi soldi con la serie Baby, a 18-19 anni, mi ha chiarito che me la dovevo cavare da sola. Mi sto arrangiando e sto imparando tantissime cose. È vero che è stressante, ma è parte della vita”.
Niente vizi ma solo piedi per terra per l’orgoglio dell’unica figlia del compositore Morgan:
“Consegno le pizze, ma ho lavorato come cameriera, ho fatto persino il manovale, ho dipinto case e i traslochi. Un po’ di tutto Vivo con la mia ragazza e ci manteniamo da sole in un piccolo borgo. Sto facendo molti lavori in questo periodo, anche perché con l’arte non riesco ancora a camparci. Quindi cerco di darmi da fare”.
Un chiaro esempio del darsi da fare che forse in tanti dovrebbero seguire invece di inutili lamentele.