La storia di Marika Ciaccia, la blogger che è tornata a camminare dopo la malattia: chi è e quale è la sua missione di vita.
Non è semplice raccontare la vicenda di Marika Ciaccia, classe 1990, nata a Varese ma residente a Torino, dove lavora nel settore della comunicazione. La giovane donna è una creator digitale, molto seguita attraverso il suo profilo Instagram, che ha fatto del camminare la sua ragione di vita. Tutto questo è avvenuto dopo una terribile malattia, che le stava costando l’uso delle gambe.
La storia di Marika Ciaccia, dalla malattia alla rinascita
Qualche anno fa, infatti, Marika Ciaccia ha dovuto fare i conti con una trombosi venosa profonda alla gamba e una successiva embolia polmonare, che di fatto rischiavano di renderla invalida a vita. Aveva solo 18 anni e nonostante quello che le è accaduto non si è persa d’animo. Una volta guarita, ha seguito a menadito le indicazioni dei medici, che la invitavano a camminare.
Ha così trasformato una sana abitudine in un’opportunità, diventando una Guida Escursionistica Ambientale certificata, appassionata di trekking e vera e propria filosofa dell’arte del camminare. L’obiettivo dichiarato di Marika Ciaccia è quello di educare le persone a camminare, senza competizione e consapevole che questo aiuta la gente a scoprire e superare i limiti del proprio corpo.
Perché per Marika è così importante camminare? La sua preziosa testimonianza
“Sono sempre stata una persona molto curiosa e questo mi ha portato a camminare, con il naso all’insù, per osservare tutto ciò che mi circonda, perdendomi nei dettagli e nei sorrisi di chi incrocio lungo la via”, racconta Marika Ciaccia, attraverso le pagine del blog che tiene, in cui racconta quello che nel libro che ha appena mandato in stampa definisce come “galateo del camminare”.
Premiata per il suo costante impegno come travel blogger anche da Licia Colò, Marika Ciaccia sottolinea come sia importante per lei poter insegnare agli altri cosa significa camminare e quanto fa bene al corpo e alla salute. Inoltre, la ragazza è la testimonianza di come si possa fare dell’attività fisica una passione, non spendendo cifre astronomiche.