Aveva fatto scalpore la notizia di una donna che era “resuscitata” al suo funerale: era creduta morta, poi il risveglio e oggi il vero decesso.
Una vicenda davvero assurda e per certi versi inquietante, quella che si è verificata in questi giorni: uno stato di morte apparente, che ha spinto i familiari a mettere in una bara una donna, che poi è “resuscitata“. Le sue condizioni erano gravi e per questo era finita in terapia intensiva, fino a quando oggi questa donna è morta davvero. La vicenda è davvero sconcertante e si è verificata in Ecuador. Questa povera donna era finita appunto in terapia intensiva dopo che si era ripresa durante la veglia funebre.
Qualcuno su questa vicenda ha fatto anche dell’ilarità, ma sarà stato davvero tremendo per questa donna risvegliarsi improvvisamente nella sua bara. Altrettanto tremendo per i suoi familiari vedere che si era ripresa e poi dover essere partecipi di una definitiva ricaduta, che nelle scorse ore le è costata, stavolta davvero, la vita. Così, all’età di 72 anni, la donna che si chiama Bella Montoya è deceduta in queste ore nell’unità di terapia intensiva (ICU) dell’ospedale Martín Icaza, a Babahoyo.
Qui i familiari l’avevano portata quando appunto durante la veglia funebre si erano resi conto di quello che possiamo banalmente definire un “errore“. La donna, a quanto pare, era dunque in uno stato di morte apparente, che è una situazione che in Italia è regolamentata tenendo sotto osservazione il soggetto per non meno di 48 ore. Alla signora Montoya, invece, è stato organizzando il funerale in fretta e in furia, ma proprio durante la veglia funebre questa ha ripreso conoscenza.
Portata in ospedale, nel reparto di terapia intensiva, dopo qualche giorno è deceduta, stavolta sul serio, tant’è che pare sia già stata eseguita l’autopsia per tentare di ricostruire cosa sia successo alla donna, ricoverata in un primo momento lo scorso 9 giugno per un infarto. Dopo il nuovo ricovero, Gilber Barbera, l’unico figlio della donna, aveva manifestato la speranza di vederla uscire viva dall’ospedale Babahoyo, dove la visitava ogni giorno. Ma così stavolta non è stato.