Un nuovo lutto ha colpito il mondo del calcio europeo: a soli 56 anni si è spento il difensore che fu stella di Anderlecht, Porto e Bologna.
Quattro scudetti, due coppe nazionali, un quarto posto ai mondiali del 1986 ai quali partecipò davvero giovanissimo, segnando anche un gol e diventando un perno della sua difesa, il tutto costellato da centinaia di presenze in squadre di club di mezza Europa e trentotto presenze, con tre gol, con la maglia della nazionale del suo Paese, il Belgio. Il calcio europeo è in lutto per la scomparsa, nelle scorse ore, di Stephane Demol.
Chi era Stephane Demol: addio all’ex difensore della nazionale belga
La sua fu una parabola ascendente e discendente durata soltanto pochi anni, da grande promessa del calcio europeo alle delusioni di inizio anni Novanta, fino al ritiro nel 2000, dopo aver girato i club di mezza Europa e quindi la carriera da allenatore, arrivando a essere anche il vice della nazionale belga per un biennio. Cresciuto calcisticamente con l’Anderlecht, Demol ha esordito in prima squadra nel 1984 e con la squadra di Bruxelles ha attraversato da protagonista i primi anni della sua carriera.
Vince infatti tre scudetti, collezionando una cinquantina di presenze nella massima divisione belga, quindi il 23 aprile 1986, a due mesi dal mondiale in Messico, fa l’esordio con la sua nazionale, in amichevole contro la Bulgaria. Gli bastano un paio di presenze per diventare un perno della difesa, tant’è che praticamente gioca da titolare dagli ottavi fino alla finalina per il terzo posto quei mondiali di calcio in cui il Belgio arriva quarto. Addirittura, ai mondiali del 1990 rientra nella selezione dei migliori 11 di quel campionato del mondo. Nell’estate del 1988, passa al Bologna, ma è una stagione davvero deludente quella nel campionato italiano.
All’epoca, si potevano schierare tre stranieri e il Bologna riuscì nell’impresa – se così possiamo definirla – di piazzare tre giocatori che delusero le attese: non solo Demol, ma anche Mika Aaltonen e Hugo Eduardo Rubio, non furono protagonisti di un buon campionato. L’anno dopo, Demol passò al Porto e qui conquistò il quarto scudetto della sua carriera, poi prese a “girovagare” tra Francia, Portogallo, Grecia e Svizzera, fino al ritiro nel 2000 a 34 anni. Il calcio europeo dunque piange un altro campione, il cui talento – in questo caso – non fu forse pienamente espresso.