Possibile svolta nelle indagini sulla sparizione della piccola Kata: gli inquirenti hanno isolato i 150 profili genetici di tutti gli occupanti dell’ex hotel Astor.
Ci potrebbe essere una svolta nelle indagini sulla sparizione l’11 giugno scorso della piccola Kata, di appena 5 anni, svanita nel nulla dall’ex hotel Astor dove viveva con madre e padre. Gli investigatori hanno isolato i profili genetici di tutte e 150 le persone che occupavano lo stabile il giorno della scomparsa della bambina. La speranza è che ciò possa portare presto al ritrovamento di Kata.
Stando a fonti vicine alle forze dell’ordine, i risultati starebbero dando buoni frutti. I carabinieri sono convinti che la piccola sarebbe stata rapita per vendetta da uno o più appartenenti al racket degli alloggi, e che queste persone si troverebbero ancora nel capoluogo fiorentino. L’esame del Dna, intanto, si starebbe rivelando determinante per avvicinarsi all’identità di chi ha fatto sparire nel nulla la piccola peruviana.
Caso Kata, i carabinieri isolano 150 profili genetici. È la svolta
Le indagini dei militari dell’Arma, e dei suoi nuclei scientifici, si starebbero ora concentrando su una persona in particolare di etnia romena, la cui comunità avrebbe avuto da tempo scontri e incomprensioni con quella peruviana. Si tratterebbe quindi di un gesto di vendetta verso i genitori della piccola.
I carabinieri, tuttavia, invitano alla prudenza: “Gli accertamenti sul Dna degli occupanti rientrano nelle normali attività investigative specifiche per le ricerche di persone scomparse finalizzate semplicemente a cristallizzare la eventuale presenza di soggetti estranei agli occupanti dell’Astor rispetto ai reperti acquisiti durante i sopralluoghi” hanno riferito in una nota.
Sono diversi gli oggetti repertati e analizzati trovati nell’hotel dismesso, e non divulgati apposta per non mettere in allarme il fantomatico responsabile. Intanto, dall’analisi del Dna di oggetti appartenenti a Katherine e Miguel, è emerso che Kata è certamente figlia loro. Si smorza, così, la pista del possibile scambio di persona, come suggerito dallo stesso peruviano dieci giorni dopo la sparizione della bimba. Non resta che aspettare l’esito di ulteriori indagini per sapere chi possa aver rapito o fatto del male a Kata.