Morta misteriosamente dopo essere precipitata dal suo appartamento di Mosca, la giovane dirigente di banca Kristina Baikova aveva 28 anni.
Si tinge di giallo il decesso di Kristina Baikova, una giovane dirigente di banca morta in Russia a soli 28 anni: il tragico fatto è avvenuto a pochi giorni dal fallito tentativo di colpo di stato di Yevgeny Prigozhin, ma non è chiaro in che modo i due fatti possano essere correlati. Quel che è certo è che ormai la cultura del sospetto è all’ordine del giorno nel Paese ed è difficile tra gli osservatori internazionali non vedere qualche correlazione tra una morte misteriosa e le crepe che sembrano aprirsi nel governo del presidente Vladimir Putin.
Cosa è accaduto a Kristina Baikova, giovane dirigente di banca
Nel pieno della guerra tra Russia e Ucraina, dunque, una nuova morte misteriosa si aggiunge a una lista che diventa sempre più lunga e che non riguarda solo i dissidenti interni, ma anche chi in un modo o nell’altro in questa crisi divenuta ormai internazionale ci è entrato. Kristina Baikova, 28 anni, dirigente della Loko-Bank, sarebbe caduta dalla finestra di un edificio in cui abitava, in Khodynsky Boulevard: nonostante la giovane età era vicepresidente della banca per la quale lavorava ed era considerata una rampante protagonista della finanza nel Paese. La polizia indaga su quanto accaduto.
Si cerca in particolare di capire il ruolo che potrebbe avere avuto un uomo di 34 anni, tal Andrei, che si trovava con la giovane donna al momento dei fatti. In base alla sua testimonianza, la giovane dirigente di banca russa lo aveva invitato a bere qualcosa nel suo appartamento, poi nel giro di pochi secondi si sarebbe consumata la tragedia. Lunga è la lista delle morti sospette da quando è iniziato il conflitto: tra queste ricordiamo, l’ex alleato del presidente russo, Ivan Pechorin, il magnate del petrolio Ravil Maganov, l’ex funzionario di Gazprom Alexander Tyulakov.
Secondo il dissidente russo Andrey Sidelnikov, che da anni vive nel Regno Unito, dietro questi decessi ci sarebbe la mano lunga del Cremlino, che però nega ogni accusa al riguardo. La ribellione lampo guidata da Yevgeny Prigozhin, capo della Wagner, un vero e proprio esercito di mercenari ed ex galeotti, ha aperto una nuova crepa nell’inscalfibile governo guidato da Putin, e si pensa che altri generali potrebbero seguirne l’esempio.