Nel caso della scomparsa della piccola Kata, irrompe una figura già nota in passato a Firenze: ecco chi è Alessandro Maiorano e cosa sa.
Una profonda coltre di mistero sembra circondare il caso della piccola Kataleya Mia Chillo Alvarez, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa da un hotel occupato di Firenze. Da oramai tre settimane, di lei non ci sono notizie e finora tutte le piste si sono rivelate inconcludenti, a partire dalle segnalazioni arrivate a poche ore dalla scomparsa. In questo quadro, emerge una figura che già in un recente passato aveva fatto parlare molto di sé nella sua Firenze, ovvero Alessandro Maiorano.
Mentre tutti si chiedono che fine abbia fatto la bambina scomparsa, e nonostante le voci circolate anche negli ultimi giorni, nessuna novità concreta sembra spuntare, l’uomo è stato ascoltato presso la caserma dei carabinieri di via Borgognissanti, poiché pare abbia delle informazioni rilevanti sulla scomparsa della piccola. Maiorano è stato ascoltato perché – stando alle parole del suo avvocato, che è Carlo Taormina – avrebbe delle notizie che potrebbero essere utili agli investigatori.
Un importante contatto, sostiene Maiorano per bocca del suo legale, lo avrebbe informato delle ragioni per le quali la piccola Kata sarebbe stata rapita. Addirittura avrebbe rivelato il luogo in cui la piccola si trova e questa località sarebbe già stata geolocalizzata. Sempre secondo Maiorano, il colonnello Murgia lo avrebbe ringraziato per aver rivelato delle informazioni che sarebbero sicuramente preziose. Ma chi è Alessandro Maiorano e perché qualche anno fa il suo nome è diventato di dominio pubblico, anche a livello nazionale?
L’uomo ha lavorato come usciere a Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, dal 1979 al 2017 e in più occasioni ha rivelato di essere a conoscenza di importanti “segreti” riguardanti la casta politica che nel corso degli anni si è susseguita nelle amministrazioni comunali. Principale bersaglio delle sue invettive è stato Matteo Renzi e l’uomo è stato anche denunciato, per poi essere assolto. Due i libri da lui scritti: prima L’usciere “maledetto” di Palazzo Vecchio e successivamente Il bandito da Firenze.